opera dell'artista lombardo che fu allievo di suo zio Mosè Bianchi e di Filippo Carcano e lavorò quasi esclusivamente a Monza ritraendo i suoi dintorni, oltre a scene di genere e ritratti. Espresse la parte migliore di se stesso nei paesaggi lombardi e monzesi, descritti sempre con colori smorsati e con una pennellata piena e larga, eliminando la figura umana che gli sembrava turbarne la purezza. Nel 1889 fu premiato all'Esposizione Mondiale di Parigi, sue opere sono esposte nelle Gallerie Nazionali d'Arte Moderna di Roma e Milano. Cornice in legno dorato, cm 31 x 44,5.